Una serata uggiosa paradossalmente sembra il contorno ideale per una cena in questo posto immerso nelle campagne della periferia modenese. Il casolare è affascinante; Pavarotti quando parecchi anni fa decise di farne un ristorante non sbagliò. Anche se migliorato resta difficoltoso l'accesso alla sala; entriamo, sono le 10 di mercoledì sera e il nostro è il solo tavolo libero. Molto belli i quadri che subito saltano agli occhi, cambiati rispetto all'ultima nostra visita. Qualcosa di stonato resta (i lampadari, un rifacimento della base delle colonne della vecchia stalla e qualche dettaglio) ma nel complesso l'insieme resta visivamente allettante.
Il pezzo forte del locale è il servizio, già lo sapevamo, e non veniamo smentiti. Appena seduti arriva un flut di fresco prosecco e il cestino con diverse tipologie di pane e grissini, ordiniamo il vino, un buon barbera, scelto con l' appoggio del sommelier (interessante l' idea di 2 liste dei vini, una classica e una con i lambruschi), scegliamo dal menù principale (ci viene proposta anche un' alternativa a base di tartufo che consideriamo poco vista la ritrosia anche solo olfattiva della mia commensale)e neanche il tempo di commentare le scelte che si parte. La mia compagna sceglie un piatto di culatello (profumatissimo, ben stagionato e saporito) che servono con dei piccoli pezzetti di gnocco fritto (migliorabili), io un tortino di cotechino e lenticchie su salsa di patate e ristretto di lambrusco, servito con degli appetitosi carciofini (da 10, l' originalità e l' armonia dei sapori). Proseguiamo con dei cavatelli, classici ma appetitosi e dei gnocchetti di olive con ragù di coniglio serviti in crpsta di parmigiano (strepitosi). Ci viene a questo punto servito un sorbetto di limone con mousse di fragole, fresco e delicatissimo. Non ce la sentiamo di continuare con i secondi perchè la visita in questo posto rende d' obbligo un' immersione nei dolci: così come i Re Magi compaiono infatti a fine cena 3 carrelli con torte fatte in casa, dolci al cucchiaio e frutta e creme. La torta al mascarpone è in genere il nostro fine cena, ma vogliamo cambiare e forse un pò ce ne pentiamo: una specie di tortello al forno ripieno coperto da crema alla gianduia lei (inferiore alle attese), un semifreddo con pistacchi in salsa di limone (piacevole l' abbinamento, probabilmente più dolce estivo) io. Termino la serata con una Storica nera immancabile e non è ancora la mezzanotte e potremmo già andarcene, ma le ultime 2 chiacchiere con il titolare e il guardaroba allungano ancora di mezz' oretta questa piacevole serata. Conto finale 112 euro, un pò più alto rispetto alle nostre ultime visite, però assolutamente meritati.
Consigliatissimo!!