Arrivando a Vesale, dalla strada che scende da Poggioraso, la chiesa e il borgo vecchio illuminati fanno sempre la loro figura.
Parcheggiamo e notiamo che Zita si è rinnovata, con una bella veranda riscaldata antistante all'ingresso.
All'interno il ristorante è rimasto sempre lo stesso: semplice, tipico montanaro con tovaglie bianche ed oggetti della tradizione appesi ai muri.
Il bancone del Bar anni 50 all'ingresso è modernizzato da qualche ricambio di Ferrari e da una bella collezione di modellini in scala, ma la signora che sta pulendo alcune cassette colme di porcini riporta l'atmosfera alla giusta tradizione montanara.
Siamo in 7: 4 adulti e 3 bimbi.
Abbiamo prenotato, ma il locale non è per nulla pieno. Solo la prima sala è al completo, ma noi siamo sistemati nella seconda, nella quale solo 3 tavoli sono occupati.
Il servizio è, come sempre, affidato alla famiglia dei proprietari. Tutto molto cortese, molto sincero, molto semplice e rilassato.
Gli antipasti:
- 4 crostini funghi
- 4 insalate di porcini crudi
- qualche pezzo di gnocco fritto per i bimbi
Buoni ed abbondanti i crostini. La porzione ne prevede tre a testa, uno con porcini, uno con funghi misti e panna ed il terzo è un pezzetto di polenta con ragù di carne.
Una sorpresa positiva è stata l' insalata di funghi crudi. Poco condita, con solo qualche scaglia di parmigiano per godere a pieno del profumo del bosco.
I primi:
- 3 tagliatelle ai porcini
- 1 tagliatella al cinghiale
- 1 tortellone burro salvia
- 2 tortellini in brodo
Tagliatelle ai porcini ottime, servite direttamente dal vassoio al piatto, aspettando il "basta", che spesso tarda ad arrivare!
Buoni anche i tortellini in brodo, sicuramente superiori alla media dei ristoranti montanari.
Non ho assaggiato né i tortelloni né le tagliatelle al cinghiale, ma a quanto pare sono state gradite.
I secondi:
- 3 porzioni di funghi fritti
- 3 porzioni di zucchini fritti
Sono un "drogato" di funghi fritti, ma la mia voglia è stata appagata. Buonissimi, croccanti, in fette grandi e carnose.
Anche gli zucchini pastellati e fritti sono degni di nota.
Terminiamo con 2 piatti di crostate miste, un semifreddo al croccantino, 3 cornetti per i bimbi e i consueti liquori offerti dalla casa.
Durante la serata abbiamo bevuto un buon grasparossa "della casa", ma prodotto dalla cantina Settecani e un discreto Chianti, di cui non ricordo altro.
Serata molto gradevole, i bimbi bravissimi hanno passato ore a disegnare, noi a mangiare.
Le porzioni sono giuste, talvolta volte abbondanti.
Da Zita il fungo è sempre protagonista. La pasta fatte in casa, l'ampia scelta del menù, la qualità sempre alta, tengono Zita fra i primi 3 posti della mia personale classifica dei migliori ristoranti dell'appennino.
il conto: 143 euro in tutto.
Qualche problema di digestione durante la notte... il fungo è pesante, fritto è peggio, l'età non aiuta e anche l'alcool ha fatto la sua parte, ma con una magnesia sono tornato come nuovo.
L'importante è aspettarsi da Zita quello che Zita può dare. E' un'osteria, gestita in modo famigliare e così deve rimanere.
La scelta dei vini è limitata, ma essenziale. I piatti sono sinceri, tradizionali, senza invenzioni o sorprese.
I gestori si sforzano di tenere alta la qualità, ma l'impegno di offrire funghi tutto l'anno provoca degli alti e bassi dovuti alla materia prima spesso fresca, ma a volte surgelata.
In questa stagione è tutto fresco e i 5 cappelli sono un dovere!
Imperdibile!!!
[Jimi Hendrix]
04/11/2013