L'occasione è speciale: la festa, biennale, dell'AVIS di Campogalliano di cui faccio parte da pochi anni. Sinceramente se la destinazione fosse stata diversa probabilmente non vi avrei partecipato ma da Paolo era un po' che mancavo. Mi ero anche informato per portare mio figlio trovando un suo amico coetaneo che però all'ultimo, quando ci mettiamo a sedere, scopro abbia cambiato destinazione. Per fortuna troverà svago e divertimento grazie agli smartphone mio, di una mia amica e grazie a quello del nostro vicino di tavola che seguiva in diretta una partita di calcio, ma sopratutto grazie alla simpatia e gentilezza di alcuni nostri vicini di tavolo.
Essendo un pranzo particolare tutte le portate arrivano in sala sui vassoi e impiattati al tavolo dai sempre gentili e competenti addetti (non so perché ma il termine camerieri non mi è mai piaciuto…) per scelta comune tra gestione e volontari AVIS. Purtroppo il numero dei commensali è elevato e le tavolate devono lasciare spazio ad un ulteriore tavolo dove troneggiano i premi da conferire ai donatori e quelli della lotteria. Noterò con un pizzico di rammarico che ci sono stati riservati, da un amico che avevo avvisato del mio leggero ritardo in quanto la mattina avrei lavorato, i 2 più stretti posti, proprio nell’unico angolo tra 2 tavolate unite ad L… proprio a me … che amo stare largo a tavola… ma avrò altro cui pensare!
Il menu è fisso per i ... mah... 70... 80 presenti e recita:
- salumi dell'Emilia con gnocchini fritti: vengono portati più che sufficienti vassoi di affettato fresco con prosciutto crudo, mortadella, ciccioli e salame: assaggio tutto ed è tutto buono senza eccessi. I salumi vengono accompagnati da vassoietti affusolati (stretti e lunghi) con gnocchino al forno semplice, con cipolla e conpancetta... squisiti ed uno più buono dell'altro... alternati da vassoietti identici contenenti pezzettini di gnocco fritto: squisitissimo, sostanzioso (non di quelli formati da due veline sottilissime) ma non pesante, pochissimo unto, con quella percentuale x di farina integrale che dona colore e sapore. Successivamente noterò una nuova targhetta accanto al registratore di cassa: GNOCCO D’ARGENTO!!! Premio conferito al Ristorante Laghi dalla “Confraternita del Gnocco d’Oro” di Modena proprio qualche giorno prima… e come si dice: “come dargli torto?!” Giudizio: “CHI INIZIA BENE E’ A META’ DELL’OPERA”
- Ravioli di formaggio e nocciole con burro al timo e semi di papavero: vengono impiattati in tavola 4 grossi ravioloni tempestati di questi semini scuri, che da lontano ricorderebbero pepe, con un ripieno quasi granuloso dal sapore pieno ma non eccessivo, il ‘sugo’ appena accennato ed il sentore dei semi di papavero che si nota ed apprezza meglio dopo qualche addentata. SPECIALI
- tortelli di zucca al burro e rosmarino: direi che ci sia poco da dire… è un classicissimo… ma nonostante ciò il vago sentore di rosmarino dà quel tocco in più e di leggermente diverso dalla solita salvia; il ripieno di zucca è saporito, condito con un pizzico di aglio, tendente al morbido/cremoso, ed il burro sufficiente a svolgere il proprio compito senza ingombrare; la pasta è il perfetto spessore che dà sostanza senza rimanere quasi cruda. INSUPERABILI
- penne al barolo: pennette saltate con pancetta soffritta e tirati col vino… tanto saporiti quanto gustosi; la pancetta troneggia tra le papille gustative ed il sapore ‘salato’ lascia spazio al richiamo del vino. WOW!
Dopo una breve pausa con qualche discorso ed intrattenimento tragi-comico ( :-D ) si parte coi secondi… ma giova ricordare che quanto mangiato in precedenza non mi permette di abbondare con le carni, io che adoro e preferisco, da buon emiliano, i primi piatti.
- Coppa all’ aceto Balsamico: non poteva mancare un richiamo all’aceto in quanto ho scoperto di recente che Campogalliano è rinomata (riferitomi da alcuni assaggiatori della Consorteria dell’ aceto balsamico Tradizionale di Modena) come zona ricca di acetaie domestiche e non; divido una ricca fetta con Alessio: spessa un cm, saporita la carne e morbidissima grazie al grasso tipico di questo taglio, appena percettibile la complessa armonia di gusti odori e sensazioni del condimento, ottima la cottura che conferisce la tipica “crosta” senza dare il fastidio del bruciato. NON SBAGLIA UN COLPO
- coniglio alla Parmigiana: faccio un leggerissimo assaggio per dovere di cronaca in quanto sono ‘arivato’ già da un po’, ma sentendomi in dovere di recensire faccio quest’ultimo sforzo (hihihihihi) ed assaporo una morbidissima carne di coniglio, saporita ed insaporita; purtroppo mi capita la ‘carrozza’, ovvero la parte tra collo e costole… con ossettini ovunque e poca sostanza, sufficiente a farmi disperare e contemporaneamente godere del piacevole gusto. Devo specificare che il coniglio tradizionalmente non mi ispira eccessivamente. BUONO SENZA LODE
Tutti i secondi piatti vengono accompagnati da pane fatto in casa (troppo originali le forme per provenire da una panetteria), insalatine tagliate fini con insalata, radicchio, pomodorini e finocchio crudo a listelline; abbonderanno anche le patate fritte, talmente poco unte che ricordano, ma non nel gusto, il gnocco fritto… badate bene: non “lo gnocco” fritto che qualcuno vuol farci dire… perché deriva da “al gnoc frèt!”
- Infine verranno serviti piatti con assaggi di torte della tradizione dove spiccano le pesche (… ahhhh… le pesche dolci… mi sento Homer Simpson!), la torta di taglia telline, la crostata… e la torta per festeggiare il 55° anniversario dell’AVIS Comunale di Campogalliano: piccolo strato di millefoglie, crema chantilly (o almeno credo), altro strato di sfoglia sottilissima, mousse di panna… mmm… per fortuna che non vado matto per i dolci!!! “POSSO RESISTERE A TUTTO TRANNE CHE ALLE TENTAZIONI”
Tutto il pranzo ha visto sulle tavole acqua in abbondanza e 2 lambruschi: un Sorbara che nemmeno assaggerò perché per primo verserò un grasparossa di Castelvetro buono, ma buono, ma tanto buono che non mi vien voglia di provare l’altro. Ho sentito parlare di vino bianco ma sinceramente non l’ho visto e non me ne sono curato. FIGURATI SE CADE SUL VINO!
Per ultimo o quasi bevo anche un caffè… forte ma non bruciato, abbastanza denso, ricco.
Ci sarà tempo per foto di gruppo, premiazioni (permiano quasi tutti.. anche me che sono alla decima donazione o giù di lì), lotteria per il quale viene sfruttata l’innocenza (mah… siamo poi sicuri?! :-D forse si perché come al solito non vinco nulla!) di Alessio come rappresentante della dea bendata per il sorteggio dei vincitori… e qualche risata grazie ad un simpatico volontario che ci rallegra con qualche barzelletta che anche se non tutte belle, trascinano in fragorose risate grazie alla capacità del raccontarle bene.
Sicuramente in queste circostanze l’importante è la compagnia, il trovarsi assieme per farci i complimenti perché siamo brave persone, che doniamo una parte di noi a qualcuno che non conosciamo e nemmeno conosceremo e, come ha recitato la nostra Presidente Silvia, “diamo colore alla vita” come il colore che riprende una persona dopo aver ricevuto una sacca del nostro sangue. Se poi tutto ciò è accompagnato da un pranzo eccellente il successo non è in discussione.
5 cappelli senza storie
Imperdibile!!!
[Reginalulu]
02/12/2013