La chiave di Sarah
Io di solito non leggo, mi piace di più scrivere.
Anzi, per la verità, un libro all’anno lo leggo sempre, ed è, rigorosamente, durante le vacanze.
E sempre su indicazione di mia moglie, lei legge costantemente e non scrive mai.
Sul rastrellamento del Vel d’Hiv di Paris avevo già visto in un film, “La Rafle” (Vento di Primavera), ed anche dal libro “Sarah’s Key” (La chiave di Sarah) è stato tratto il film, con Kristin Scott-Thomas, una delle mie attrici preferite.
La settimana scorsa ero in Francia e nei momenti di non movimento mi sono dedicato a questo.
Il libro è bellissimo, struggente.
Attraverso una narrazione divisa su due piani temporali, si assiste all’indagine di una giornalista che vuole far luce sul passato di una famiglia ebraica deportata da Parigi, attraverso la vicenda della bambina Sarah, l’unica sopravissuta.
Una luce che rischierà anche di oscurare il suo presente.
Un’emozione continua, una vicenda appassionata e tragica, che vorrei ricordare qui, dove si parla di cibo e del bere, perché tanti bambini allora sono morti di fame e di sete, di stenti, ad opera dei fascisti francesi, per seguire l’indicazione nazista dell’eliminazione degli ebrei.
E chi non moriva di fame o di sete, veniva portato ad Auschwitz Birkenau e ucciso nelle camere a gas.
Volevo segnalarlo questo libro, non so come si faccia con Gusta Libri, se cioè dev’essere inserito dallo staff. Allora intanto lo scrivo qui.
Volevo segnalarlo perché bisogna ricordare, perché mai più avvengano cose simili.
[Rolando]
27/08/2012