Dicembre 1994.Un gruppo di giovani studentesse universitarie si reca in pizzeria per la classica cena degli auguri natalizi.
Il posto è molto caratteristico, da veri rockers: piccolo, ricavato presumibilmente dall'unione di due garages sotto ad un palazzo abitato, musica alta, posters e foto di artisti famosi alle pareti, tavole da surf penzolanti dal soffitto. Molto “figo” agli occhi di diciannovenni alle prime uscite serali, anche se il parcheggio, davvero piccolo, non agevola le manovre alle neopatentate. Sono almeno una decina, mangiano una buona pizza, particolare quella con la panna e le noci,devono una birra, una delle prime della loro vita : la bottiglia porta un nome parecchio inquietante, “Trompe la mort” (“inganna la morte” traduce chi mastica un po' di francese) e sull'etichetta c'è il disegno stilizzato del “cupo mietitore” che si allontana.
Escono per andare a casa, non è tardi,un po' prima della mezzanotte. Su una 127 bianca 4 ragazze. Arrivano a Sant 'Anna per portare a casa la prima. Tornando verso la città,la strada non è molto illuminata, all'altezza del passaggio a livello di San Cataldo. La secca curva a destra viene presa un po' troppo velocemente. Dall'altra parte arriva un furgone…
Dicembre 2008. Un gruppo di ragazzi sulla trentina si ritrova per una pizza in compagnia in occasione dello scambio gli auguri di Natale.
A distanza di tanti anni nulla è cambiato:il parcheggio è sempre ostico, anche se la patente ormai è sgualcita e stropicciata,il locale piccolo e chiassoso, solo la musica stavolta è un po' meno dura, e ricorda l'atmosfera natalizia..
Sono circa le 21:30 e un tavolo si stà liberando: attendono solo pochi minuti in piedi davanti al bancone del bar, ammirando le foto di quello che s'intuisce sia il proprietario, immortalato nelle sue escursioni in giro per il mondo,e vengono accompagnati a sedere da una cameriera che indossa un simpatico cappello da Babbo Natale. I ragazzi, che vengono qui più spesso, spiegano che il proprietario, un tizio sulla cinquantina che si aggira nel locale, è un tipo particolare, uno di quegli “strani uccelli” che s'incontrato di tanto in tanto nel locali pubblici, di pochi fronzoli e molta sostanza. Ritorna la ragazza con i menù , utili unicamente per chi non ricorda o non conosce bene i gusti delle pizze- e questa è una particolarità del posto: è una pizzeria, e solo pizza si mangia. Non fà una piega. Sorpresa. Tra le pizze “speciali” esiste ancora la “Spic e Span”- bianca con panna, noci e pancetta. Aggiudicata. Alcune birre medie,alla spina,e una bottiglia d'acqua potranno servire.
L'attesa non è lunga, un quarto d'ora all'incirca. La Spic e Span è deliziosa, non troppo sottile, e anche la Blues, pomodorini+funghi freschi+ grana, è ottima.
Nel frattempo si avvicina “El Kata” (al secolo Sandro) che ha notato la novità al tavolo dei suoi clienti abituali, una presenza femminile: si instaura un clima goliardico e di complicità, durante la conversazione parla di sé, della sua vita privata, e della scelta, ponderata, di aprire un locale che faccia solo pizza- la sua perla di saggezza: “non so voi,ma io sono nato per godere”.
Il dolcino ci stà: intriga il tortino di mascarpone e nutella con le noccioline, buono anche se veramente poco dolce. Seguono due caffè e due di whisky torbati (fanno 50 gradi!), sui quali Sandro si lancia in una spiegazione da manuale.
Giunge l'ora di rientrare,ognuno ha le sue incombenze domestiche…I ragazzi pagano 20€ a testa, che non sono pochi, anche considerando che i distillati abbiano alzato considerevolmente il prezzo.
Ma l'atmosfera del locale li vale. E stavolta, niente brutte sorprese lungo la strada del ritorno…
“Buy a starway to heaven…ride the snake to..the Katamarano Rock…such a lovely place…where there are “only friends who have never met”..and still there is a time for joy and life for peace and love…and rock'n'roll…” ( frase stampata sulle maglie dello staff).
Consigliato!
[scopricoperchi]
29/12/2008
come sempre in saecula saecolorum)